PSICO PADEL

In questa pagina pubblico gli articoli scritti per la rivista Padel Magazine.

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FRATELLI

Oggi voglio parlarti del perché il tuo compagno di doppio deve essere per te come un fratello. Il vostro legame sarà indistruttibile come quello che si crea tra due persone che si vogliono bene e si fidano l'uno dell'altro.

Per prima cosa ti invito a leggere una storia giapponese intitolata: "Le Dieci Brocche di Vino". È stata pubblicata in un libro di Jim Afremov, mental coach della squadra di baseball dei San Francisco Giants.

"Dieci uomini anziani decidono di festeggiare il nuovo anno con una grande brocca di sakè caldo, una bevanda alcolica tipicamente giapponese prodotta utilizzando chicchi di riso. Dal momento che nessuno di loro aveva abbastanza sakè da soddisfare le esigenze di tutti, ognuno decide di portare una brocca di vino. Mentre si recava in cantina, ogni uomo pensava: "Il mio vino è troppo prezioso per essere condiviso! Lo allungherò con l'acqua. Nessuno se ne accorgerà". Così quando si riunirono con le brocche che avevano portato, tutti e dieci gli uomini versarono solennemente il contenuto delle loro brocche in un grande pentolone per riscaldarlo. Quando fu il momento di bere, si guardarono timidamente l'un l'altro e si vergognarono di bere acqua calda".

Pensiamo a una squadra di calcio: a dispetto delle undici individualità, ognuna peculiare e diversa, in realtà è come se la squadra fosse formata da una sola mente, potente e caparbia. E questo si riassume nella frase: uno per tutti, tutti per uno. Cosa rende possibile questo lavoro comune? Esistono alcuni ingredienti imprescindibili: partecipazione emotiva, ascolto, stima, pazienza, fiducia reciproca, interesse per l'altro. Nel padel e nel tennis (parlo ovviamente del doppio) mettere insieme questi ingredienti è ancora più semplice perché siete in due. Non è necessario andare d'accordo con undici teste e undici mondi.

Mark Woodforde, un tennista australiano che insieme al connazionale Todd Woodbridge vinse undici tornei dello Slam e un oro olimpico, spiega così la ragione dei tanti successi: "Pur non trascorrendo molto tempo insieme fuori dal campo, io e Todd volevamo sapere tutto l'uno dell'altro. Il compagno dev'essere un libro aperto, solamente così è possibile aiutarsi durante il match. Dove non arrivavo io c'era Todd, questo era il nostro punto di forza".

La simbiosi, quando prorompe al momento giusto, riduce l'egoismo in polvere.

Aiutarsi in campo è pensare al tuo compagno come se fosse una parte di te, come un volto che vedi allo specchio: come un gemello spirituale. Se l'uomo nello specchio ha un aspetto che fatichi a riconoscere, o fa cose che non ti trovano d'accordo, o dice cose che non ami sentire, allora devi fare un passo per avvicinarti a lui e sperare che faccia altrettanto. Non hai altra scelta: ama il tuo compagno come te stesso.

Paolo Bertolucci, protagonista di tanti doppi vincenti al fianco di Adriano Panatta, ha dichiarato recentemente in un'intervista: "Io ho avuto due sorelle e il fratello che non ho avuto è Adriano".

Lo psicologo Erich Fromm sostiene che l'amore fraterno è la forma più fondamentale d'amore. Scrive: "Se io percepisco un altro essere solo in superficie, sento le differenze che ci separano. Se penetro in profondità, percepisco la nostra uguaglianza, ciò che ci rende fratelli".

A questo punto so che stai per chiedermi: "Almeno ho capito che si tratta di amore fraterno e non devo fidanzarmi sul campo. Ma che senso ha parlare d'amore e non di impugnature, pallonetti o top spin? Cosa c'entra l'amore con la storia dei dieci anziani che avevano allungato il vino con l'acqua?"

Altroché se c'entra. Quei dieci stupidi vecchi non conoscevano la regola d'oro della reciprocità e della fratellanza: "Non fare agli altri quello che non vuoi gli altri facciano a te". Erano convinti che nessuno si sarebbe comportato in maniera più subdola e meschina di loro stessi. E invece è accaduto.

Su un campo di padel la regola è questa: "Non chiedere al tuo compagno di fare ciò che non sei disposto a fare per lui".

C'è da recuperare una palla, da correre all'indietro?

"Il mio compagno è più giovane e forte" dice il vecchio egoista. "È meglio che sia lui a sbrogliare la faccenda".

Nel 2022 Fernando Belasteguin ha vinto due titoli di fila a 43 anni. Il suo compagno era Arturo Coello, 22 anni. Te lo immagini Belasteguin che annacqua il suo sforzo? Impossibile.

L'obiettivo di questo articolo è di farti trovare il tuo Lebron se ti senti Galan. O viceversa. Ogni nuova stagione nel padel nascono nuovi binomi. Coppie si separano, si uniscono, danno vita a progetti di gloria e nuovi sogni. È un valzer delle coppie.

E tu? Prendi il tuo diario di gioco e rispondi per iscritto a queste domande: Le mie abilità sul campo e quelle del mio compagno si completano a vicenda? Riusciamo a comunicare efficacemente durante il gioco, anticipando le mosse dell'altro e coordinando le nostre azioni senza confusione o malintesi? Abbiamo una buona relazione fuori dal campo che ci permette di costruire fiducia e comprensione reciproca?

Se dopo avere riflettuto sei convinto di non avere al tuo fianco un fratello, mollalo. Bisogna scegliere con cura il giocatore con cui passeremo una parte della nostra vita agonistica, perché da questa decisione deriveranno vittorie e sconfitte, gioia e tristezza, ricchezza e miseria.


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ERRORE DOPO ERRORE

Esistono giocatori che sono soliti dire: "Gioco meglio in allenamento che in partita". Se anche tu che stai leggendo sei tra questi, ti gioverà leggere, con molta attenzione, un illuminante detto di Tranxu, grande saggio cinese.

"Quando l'arciere tira senza ambire a un premio particolare, ha tutte le sue capacità; quando tira per vincere una fibbia di ottone, è già nervoso; quando tira per un trofeo dorato, diventa cieco, vede due bersagli e perde la testa. La sua abilità non è andata perduta ma il premio lo turba. Pensa più a vincere che a tirare e il bisogno di vincere gli toglie sicurezza".

Immagina che quell'arciere abbia un fisico allenato, un ottimo equilibrio neuromuscolare, un gesto tecnico esatto e regolare acquisito dopo lunghi allenamenti. Al momento di lasciare andare la freccia le sue qualità scompaiono e la paura di sbagliare prende il sopravvento.

Nel padel può accadere qualcosa di molto simile, e se anche tu ricordi di quella volta che sei riuscito a trasformare un punto de oro in un punto de mierda, sai di cosa parlo. Il nostro sport richiede un lavoro di concentrazione, vigilanza e attenzione molto elevati. L'impatto con la palla deve essere il risultato naturale di una combinazione di fattori: qualità fisiche, tecniche, allenamento, forza mentale. Per gli sportivi che vogliono diventare campioni, la mente può essere altrettanto importante, se non più importante, di qualsiasi altra parte del corpo.

Cosa potrebbe fare l'arciere per centrare il bersaglio anche quando c'è un importante premio in palio e la tensione inevitabilmente sale?

Cosa potresti fare tu per non farti contagiare dall'ansia di prestazione?

Innanzitutto, non devi vergognarti degli errori, rendendoli così dei crimini. Accetta il fatto che per diventare un giocatore di successo devi prima sbagliare, sbagliare e sbagliare ancora.

Imprimi questa frase nella tua mente: "Errore dopo errore sino alla vittoria". Ripetila anche decine di volte prima di entrare in campo e fai in modo che diventi una formula catalizzatrice di energia positiva.

Un giornalista chiese a Thomas Edison: "Come si è sentito a fallire 2000 volte prima di inventare la lampadina?" La risposta di Edison fu: "Io non ho fallito 2000 volte nel fare una lampadina; semplicemente ho trovato 1999 modi su come non va fatta una lampadina".

Sul campo è lo stesso. Gli errori sono necessari. Se sbagli una bandeja che in allenamento ti riusciva benissimo, provaci ancora. Affina il gesto. Ci sono tanti modi di sbagliare una bandeja e solo uno per eseguirla alla perfezione.

Errore dopo errore lo scoprirai.

Ora prendi il tuo quaderno e rispondi per iscritto a queste domande.

Durante un torneo, sto giocando per migliorare me stesso o per compiacere qualcun altro: il mio compagno, l'allenatore, il pubblico? Quando sbaglio un colpo, sento di dovermi vergognare con qualcuno? Cosa mi impedisce di mettere da parte un errore e rimanere nel presente?

Scrivi le tue risposte d'istinto, senza pensarci troppo. 


Tutti abbiamo delle motivazioni. La differenza tra gli individui sta nella loro capacità di farle durare a lungo nonostante ostacoli, difficoltà e problemi.

- Pietro Trabucchi -