MINDSET TENNIS

SEI ESERCIZI 

Il mio metodo combina lavoro mentale e pratica sul campo, dove la racchetta e la palla diventano strumenti fondamentali per sviluppare concentrazione e gestione emotiva. Ecco cinque esercizi da eseguire in una sessione di allenamento mentale sul campo.

Bersaglio invisibile. Posiziono un cono o un segno in una parte specifica del campo e chiedo al giocatore di colpire la palla mirando a quel punto, ma senza guardare direttamente il bersaglio. Questo esercizio allena la connessione intuitiva e permette di concentrarsi sul corpo e sulla sensazione del colpo, piuttosto che sulla perfezione del movimento o sull'ansia di centrare esattamente il bersaglio. Il focus è sul lasciare che il corpo trovi naturalmente la direzione del colpo.

Tennis a occhi chiusi. Il giocatore inizia un palleggio normale, ma di tanto in tanto gli chiedo di chiudere gli occhi un attimo prima di colpire la palla. Questo lo costringe a fidarsi della sensazione e della memoria muscolare senza fare affidamento esclusivo sulla vista. È un esercizio che aiuta a sviluppare una connessione più intuitiva con la palla, migliorando il senso del tempo e la fiducia nel proprio corpo.

Visualizzazione. Chiedo al giocatore di muoversi sul campo e immaginarsi mentre esegue colpi perfetti e strategie vincenti. Questa pratica aiuta a programmare la mente per il successo, aumentando la fiducia nelle proprie capacità.

Palleggio con respiro controllato. In questo esercizio, il giocatore deve sincronizzare il colpo con la respirazione, inspirando mentre aspetta la palla ed espirando ad ogni colpo. Questa pratica aumenta la consapevolezza del respiro, migliorando la capacità di mantenere la calma e il controllo. È un esercizio che aiuta a evitare tensioni, poiché un respiro controllato favorisce una migliore gestione dell'energia durante il gioco.

Palleggio con obiettivo variabile. Durante il palleggio, il mental coach dichiara un obiettivo di precisione che cambia continuamente: una volta il giocatore deve mirare al centro, poi a destra, poi vicino alla linea laterale. L'obiettivo è colpire esattamente la zona indicata, lavorando su come mantenere la concentrazione mentre l'obiettivo cambia. Questo stimola la flessibilità mentale e la capacità di adattarsi sotto pressione, elementi cruciali durante un match.

Autodidattica. Faccio eseguire una serie di servizi senza avere dato nessuna indicazione. Dopo ogni colpo il giocatore deve fermarsi e appuntare su un quaderno cosa secondo lui ha funzionato e cosa no, perché ha funzionato e come. Alla fine, sarà in grado di trovare da solo il gesto perfetto.

Questi semplici esercizi lavorano sull'aspetto percettivo e sensoriale del gioco, in linea con i principi dell'Inner Game, creando un'esperienza di allenamento pratica e consapevole.


Lo sport avrà tanti difetti, ma a differenza della vita nello sport non basta sembrare, bisogna essere. 

- Gianni Mura  -